

Indice 1
Presentazione 3
Prefazione a cura dell'esegeta Paolo Forlivesi 7
Prefazione a cura del professor Hal Flemings 9
Prefazione a cura della professoressa Nara Ronchin 11
Introduzione 13
Ringraziamenti 17
Sigle o abbreviazioni delle traduzioni bibliche usate 19
Sigle e abbreviazioni di traduzioni di parti della Bibbia dei Vangeli, del Nuovo Testamento, di Interlineari ed altro. 29
Commenti vari sulla Traduzione del Nuovo Mondo 39
Spiegazione dei riquadri 45
Versetti dottrinali 47
Versetti non dottrinali o di minore importanza 571
Appendice 661
Ades – Sceol – Inferno 663
Anima 671
Croce o palo? 675
Dai testi originali? 689
Geova 693
Geova nel N.T. 711
Mancano dei libri? 743
Revisioni 1967 – 1984 – 1987 749
Testo base: WESTCOTT & HORT 771
Traduzione del Nuovo Mondo: UN TITOLO STRANO? 773
Traduttori 775
Traduzione di una traduzione? 779
YOU nella NWT 781
Conclusione 801
Bibliografia 805
Versetti trattati 821
Appunti 825
PREFAZIONE a cura dell'esegeta Paolo Forlivesi
Ringrazio l'autore per la stima che nutre nei miei confronti e per avermi invitato a scrivere questa prefazione. Lo faccio con piacere, nella consapevolezza della delicatezza del tema che viene affrontato. Infatti, oggetto dell'analisi di questo libro, che si colloca nel filone apologetico, è una delle traduzioni bibliche più controverse: la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.
Del resto non c'è da meravigliarsi per le critiche di cui frequentemente è stata oggetto questa traduzione della Bibbia, se si considera che in ogni paese la tradizione della fede, è spesso profondamente segnata dalla versione biblica ufficiale della religione maggioritaria. L'introduzione di una nuova traduzione, soprattutto se appartenente ad una confessione minoritaria, va spesso incontro a forti reazioni emotive, soprattutto quando tocca i testi più noti e legati a dogmi di fede.
Dalla mia lettura e analisi personale, ho riscontrato che la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è una versione biblica ben aderente ai testi originali e rispettosa nei confronti del loro significato.
Il fatto che talvolta essa adotti termini comprensibili solo alla luce di usi e costumi dell'epoca, non è una caratteristica necessariamente negativa, in quanto invita il lettore che si appresta a consultare le Sacre Scritture a dotarsi di alcune conoscenze di base. Essendo quindi una traduzione per lo più letterale dalle lingue originali, spesso sono forniti a piè di pagina alcuni chiarimenti filologici e riferimenti a manoscritti originali. Ciò agevola quanto meno una comprensione di base, non deforma il significato originale con interpretazioni allargate, e si affida per ulteriori approfondimenti alla volontà del singolo lettore.
Segnalo inoltre un valido aiuto nel dissipare dubbi, fornito dalla consultazione dell'enciclopedia biblica dal titolo "Perspicacia nello studio delle Scritture" in due volumi, che non dovrebbe mancare nella propria biblioteca a chi desidera fare un ulteriore salto di qualità nello studio dei Sacri Testi. Da questo punto di vista, perciò, è una versione intellettualmente stimolante.
Un esempio chiarificatore: in Matteo 1:25, assistiamo ad una traduzione della TNM letterale, perfetta e che non deforma il senso dell'originale, ovvero: "Ma non ebbe rapporti con lei finché partorì un figlio; e gli mise nome Gesù". A certe tradizioni teologiche tale traduzione, esatta, perfetta, non piace, deve quindi essere modificata in: "la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù". (CEI) È chiaro che una simile traduzione salva il Dogma della perpetua Verginità di Maria (prima, durante, dopo), ma deforma volutamente l'originale, il quale parla di una verginità certa solo fino al parto.
D'altra parte, l'esperienza nello studio della Bibbia, dimostra quanto sia illuminante la lettura di una diversa traduzione, per vedere il testo sotto una diversa luce e cogliere la sua ricchezza più recondita.
Ben venga pertanto questo libro interamente dedicato a questa traduzione biblica.
Ogni lettore deve essere grato a Felice Buon Spirito, per i suoi decenni di fatica, per le accurate ricerche realizzate e per averle messe a disposizione di tutti noi. Un libro prezioso per chi usa frequentemente la suddetta traduzione e chiunque altro desideri approfondire la propria conoscenza biblica.
Non posso che augurare a questo libro e al suo autore un successo editoriale.
Paolo Forlivesi
Esegeta di ebraico e greco biblici
PREFAZIONE a cura del professor Hal Flemings
La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è disponibile in quasi tutte, se non addirittura tutte, le principali lingue del mondo.
Apparsa inizialmente in lingua inglese nell'anno 1950, viene ora letta ed apprezzata in paesi molto diversi come ad esempio la Corea o la Germania. Le traduzioni di versioni diverse da quella inglese rispecchiano quest'ultima, pur seguendo i testi biblici in lingua originale ebraica, aramaica e greca. Esse sono opera di istruiti gruppi di traduttori internazionali.
Un grande numero di studiosi di lingua ebraica e greca, di religione diversa da quella dei Testimoni di Geova, ha lodato la Traduzione del Nuovo Mondo per la sua accuratezza.
Ad esempio, il Dr. Jason BeDuhn, professore di Nuovo Testamento, nel suo libro "Truth in Translation - Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament" osserva: "La Traduzione del Nuovo Mondo e la New American Bible non sono libere da influenze dottrinali, e non sono certo traduzioni perfette. Tuttavia sono traduzioni decisamente buone, enormemente migliori della criticabile Today's English Version, grandemente migliori della The Living Bible e della The Amplified Bible che non sono nemmeno degne del nome di traduzione, decisamente migliori della altamente indottrinata New International Version, spesso migliori della accomodante New Revised Standard Version". BeDuhn osserva anche quanto segue: "Anche se è difficile quantificare questo tipo di analisi, si può dire che la Traduzione del Nuovo Mondo si distingue come la più accurata delle traduzioni messe a confronto". Nel suo confronto egli ha preso in considerazione otto popolari traduzioni o versioni in lingua inglese: la "King James Version", la "Revised Standard Version", la "New International Version", la "New American Bible", la "New American Standard Version", l'"Amplified Bible", la "Living Bible", la "Today's English Version" e la "New World Translation of the Holy Scriptures".
Un altro professore di confessione diversa da quella dei Testimoni di Geova, lo studioso ebreo Dr. Benjamin Israel Kedar osserva: "Faccio spesso riferimento all'edizione inglese di quella che è nota come Traduzione del Nuovo Mondo. Nel far questo, trovo ripetute conferme della mia opinione secondo cui quest'opera riflette un onesto sforzo per giungere a una comprensione del testo che sia la più accurata possibile…nella Traduzione del Nuovo Mondo non ho mai riscontrato alcuna intenzione preconcetta di far dire al testo qualcosa che esso non contiene".
Un professore e docente di lingue semitiche norvegese, Testimone di Geova, Rolf Furuli, ha pubblicato un libro dal titolo "Il ruolo della teologia e del pregiudizio nella traduzione della Bibbia – Analisi di una traduzione letterale, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture". Ben poche persone che hanno letto questa eccellente analisi negheranno il valore e l'obiettività della sua qualificata analisi. Le sue conclusioni finali sono favorevoli alla "Traduzione del Nuovo Mondo".
A dispetto della lode di alcuni studiosi, altre persone hanno rilasciato dichiarazioni esattamente opposte. Queste persone criticano le credenziali ed il talento del gruppo di traduzione iniziale della "Traduzione del Nuovo Mondo" in lingua inglese. Citano versetti della Traduzione del Nuovo Mondo che proverebbero l'inadeguata conoscenza delle lingue bibliche. Criticano in maniera particolare la traduzione di versetti che riguardano la dottrina della Trinità o la natura di Cristo.
La presente opera del ricercatore Felice Buon Spirito rappresenta uno sforzo spettacolare. Egli difende la Traduzione del Nuovo Mondo in maniera ammirevole. Mostra di comprendere sia la natura delle critiche mosse verso di essa che le fallacità di queste critiche. La sua precisione e padronanza degli argomenti non possono essere negate. Il lettore interessato a questi temi troverà quest'opera certamente degna di considerazione.
Dal mio punto di vista di docente universitario di lingua ebraica la Traduzione del Nuovo Mondo rappresenta un eccellente materiale di studio. La sua enfasi sull'accuratezza, piuttosto che sullo stile comporta molti vantaggi. L'autore si propone di difendere quell'enfasi e quella politica di traduzione. E lo fa bene.
Felice Buon Spirito è un pensatore critico, che dimostra un talento da studioso degno di nota. Questa sua opera è eccezionale. Mi auguro che non sia l'ultima, perché il suo è davvero un talento raro.
Hal Flemings
Docente di lingua ebraica
San Diego, California
Stati Uniti d'America (USA)
PREFAZIONE a cura della professoressa Nara Ronchin
Sotto il profilo linguistico, ho avuto il privilegio di analizzare l'intera opera di ricerca di Felice Buon Spirito e mi sono appassionata poiché ho trovato in essa un'esposizione semplice, facilmente comprensibile e condotta in modo estremamente rigoroso.
Viene offerta al lettore una guida affinché si possa accostare in modo attivo e consapevole al testo biblico. È, pertanto, uno strumento utile a tutti coloro che vogliano leggere la Bibbia, verificarne l'autenticità, far sì che la parola ispirata, in essa presente, divenga fondamento nel proprio agire quotidiano.
Per cogliere il lavoro scientificamente corretto, scevro da polemiche sterili, basti pensare ai riscontri archivistici e bibliografici riportati in più lingue su temi controversi quali: la trinità, la figura della Madonna, il nome di Dio, la relazione di fratellanza e di paternità di Gesù con gli apostoli, con altri personaggi citati e con il Padre, il significato di spirito santo, l'inferno e il paradiso, …
Non è facile per lo studioso muoversi in maniera misurata, senza rimanere prigioniero delle fonti, meno che mai "oggettive" su questioni di tale natura, in territori che coinvolgono tutta l'area complessa del "chi siamo", "che cosa vogliamo", "dove andiamo" e nei quali, al giorno d'oggi, spesso l'individuo tende ad apparire, a sentirsi al centro del mondo, unico referente del bene e del male.
È, questo di Buon Spirito, un saggio che fa riflettere, che permette di superare pregiudizi e, pertanto, di perdonarsi troppo facilmente o, viceversa, di essere buonisti verso gli altri.
I fatti accertati, le fonti, quanto cercato e trovato, infatti, sono stati puntualmente riportati con meticolosità, in modo dettagliato, ammirevole, poiché senza linguaggio polemico, piuttosto con giudiziosa ricerca.
L'autore mostra di esserne consapevole: se ne vedano le pagine pensose e problematiche in apertura e a conclusione, in cui si rileva lo sforzo di restituire limpidezza e oggettività con scrittura piana e concreta a temi che nel mondo secolare sono spesso mescolati e configgenti.
Nara Ronchin
Responsabile dell'Istituto Educazione degli Adulti Ipisa Giorgi di Treviso.
Inoltre Docente di Educazione alla salute e alla creatività all'Università Ambrosiana di Milano.
INTRODUZIONE
Alcuni anni fa, una rivista cattolica (La Civiltà Cattolica, 15 luglio 1989, p. 112), asserì che i testimoni di Geova 'devono adoperare solo la Traduzione del Nuovo Mondo, una versione della Bibbia da loro realizzata'.
Secondo il sopraccitato periodico, l'obbligo di usare questa partico-lare traduzione biblica deriverebbe dal fatto che solo così i Testimoni di Geova possono sostenere alcune dottrine bibliche che non coincidono con l'interpretazione dottrinale della religione maggioritaria del nostro paese. L'insinuazione del periodico è abbastanza chiara: i Testimoni seguirebbero un credo religioso strano e per giustificarlo avrebbero, come scrive, "falsificato la Sacra Scrittura in cose essenziali, per farle dire cose che essa non dice o per farle dire il contrario di quello che essa dice".
Questa dichiarazione sottintenderebbe perciò un'accusa molto grave se fosse vera: "Nella Traduzione del Nuovo Mondo il testo della Bibbia sarebbe stato accomodato alla dottrina dei Testimoni, anche a costo di commettere gravi e volontari errori di traduzione". Altri, l'hanno definita "un miscuglio d'ignoranza e d'inganno".
A questo punto la domanda è: "La TNM è davvero diversa dalle Bibbie cattoliche, protestanti, interconfessionali ed ebraiche?"
Questa eventuale diversità, sarebbe una prova di infedeltà e manipolazione o semplicemente una scelta traduttiva non tradizionale ma del tutto legittima e conforme al "testo originale"?
Ovviamente per rispondere a queste domande, è doveroso evitare di ricorrere a luoghi comuni e farsi influenzare dai pregiudizi. Piuttosto è indispensabile fornire prove documentarie di ciò che si asserisce.
Questo è proprio lo scopo del presente libro, che non vuole essere semplicemente uno scritto polemico. Frutto di oltre un decennio di studi e di approfondite ricerche, si prefigge l'obiettivo di fornire al lettore quegli strumenti adatti per valutare senza pregiudizio, la fondatezza delle osservazioni rivolte alla Bibbia dei Testimoni di Geova.
In questo libro, la TNM viene sistematicamente messa a confronto con i testi ebraico e greco antico e con numerose traduzioni della Bibbia. Questa comparazione rende evidente che le scelte traduttive della TNM, anche se a volte diverse dalle Bibbie usate tradizionalmente dalle religioni maggioritarie, non sono un semplice adattamento ad una teologia precostituita ma scelte legittime e condivise anche da altri rispettabili traduttori biblici. Sono inoltre portate all'attenzione del lettore numerose citazioni di dizionari biblici, commentari, lessici di ebraico e greco, nonché altri strumenti biblici, che riconoscono la validità filologica e lessicologica delle scelte adottate dal Comitato di traduzione dei Testimoni di Geova.
In questo modo, sono le evidenze documentarie ad aiutare il lettore a trarre la giusta conclusione. Mediante questo libro, anche chi non possiede particolari competenze linguistiche è aiutato a orientarsi, dal momento che viene posto nella condizione di avere validi strumenti per poter esprimere un giudizio scevro da preconcetti.
Nella parte iniziale di questo studio vengono esaminati quei versetti biblici che hanno una rilevanza dottrinale.
Successivamente si prendono in considerazione versetti che non hanno particolare rilevanza teologica, ma sono oggetto di critiche per ragioni stilistiche, semantiche e sintattiche, o per aspetti di secondaria importanza.
In appendice vengono trattati diversi soggetti rilevanti sul piano teologico quali: anima, inferno, nome divino,…
Nonostante ciò, qualcuno continuerà ancora ad affermare che la TNM è diversa dalle altre traduzioni o versioni della Bibbia e di conseguenza alterata e/o manipolata e che è menzognero dire il contrario. Purtroppo molti affermano ciò solo perché l'hanno sentito dire da altri e non ne hanno mai verificato la fondatezza con strumenti adatti.
È doveroso anche fare ulteriori precisazioni, troppo spesso ignorate dai critici della TNM. Esistono traduzioni bibliche che non sono influenzate dalla teologia del traduttore? Qualunque esperto traduttore sa che questo non è possibile, poiché ognuno ha credenze e opinioni personali che si possono riflettere nella sua versione. Lo stesso Rolf Furuli, semitista e docente all'università di Oslo, parla delle "forze e inclinazioni inconsce che influiscono sul traduttore biblico". E afferma: "un altro fattore che influisce molto sui traduttori è la mente. Tutti noi abbiamo un orizzonte di comprensione definibile come l'insieme di concetti e atteggiamenti (consci e inconsci) che abbiamo in un dato momento e su cui non si concentra l'attenzione…Nel prendere decisioni o fare valutazioni, cosa che i traduttori fanno di continuo, i nostri "programmi" mentali sono attivati e il nostro orizzonte di comprensione influisce sulle decisioni tanto quanto l'intelligenza e la logica…È ovvio che, a parte la conoscenza delle lingue, ciò che più influisce sul traduttore è la sua personale teologia. I traduttori biblici credono in qualcosa, spesso molto profondamente, e le loro convinzioni necessariamente si rispecchiano nelle rispettive traduzioni. Traduzioni "neutrali" non ne esistono". (Il Ruolo della teologia e del pregiudizio nella traduzione della Bibbia a cura di Rolf Furuli (2003) Azzurra 7 Divisione Editoria; pagg. XIII-XV)
Spesso, infatti, chi traduce la Bibbia deve operare delle scelte, soprattutto nei casi in cui la grammatica lascia aperte diverse possibilità traduttive. In tal caso è la comprensione che il traduttore ha del contesto generale delle Scritture, quindi la propria teologia, a indurlo ad optare per una determinata alternativa rispetto ad un'altra. Questo è legittimo finché la teologia non diviene fonte di pregiudizio e quindi responsabile dell'interpolazione di concetti estranei al pensiero dello scrittore originale.
Va anche sottolineato che non esistono due traduzioni della Bibbia perfettamente identiche, poiché "non esiste una unica traduzione fedele di un testo, ma esistono varie possibilità di "trasformarlo" fedelmente" (Carlo Buzzetti, La Bibbia e le sue trasformazioni, Editrice Queriniana, Brescia, 1984, pag. 104).
Questo vale ancora di più se consideriamo che esistono traduzioni libere, traduzioni ad equivalenza formale o letterali, traduzioni ad equivalenza dinamica (o funzionale) ovvero naturali, nonché traduzioni interlineari, che ovviamente perseguono obiettivi diversi.
Si deve inoltre tener anche conto del fatto che "lo stesso testo biblico è soggetto a molteplici interpretazioni, data la sua ricchezza di significati". (Come cambia la Bibbia (2004) R. Beretta e A. Pitta - EDIZIONI PIEMME; pag. 27)
Mettendo ad esempio a confronto svariate Bibbie cattoliche, protestanti o di qualunque altra confessione, sarà immediata la constatazione di differenze linguistiche e a volte dottrinali. Del resto, se le varie traduzioni fossero tutte uguali non avrebbero ragione d’essere. Infatti, "non esiste un'unica maniera di tradurre un testo, ma ogni completa traduzione rappresenta la scelta e la attuazione di una delle molte possibilità aperte". (Tradurre la Bibbia per il popolo di Dio a cura di P. Rossano © 1986 by Editrice Morcelliana S.p.A. – Brescia. Pag. 93)
Per questo motivo, "ogni Bibbia tradotta può dire qualcosa di buono e quindi può essere una strada per ben cogliere un aspetto del testo biblico originario.". (Traduzione e tradizione. La via dell'uso-confronto (oltre il biblico "traduttore traditore") 2001 Carlo Buzzetti; pag. 12) TNM compresa.
Ricordiamo, inoltre, che "Nessuna traduzione è definitiva, anche se può sembrare magnifica…è impossibile realizzare una traduzione perfetta, fedele al testo originale sia sul piano lessicale (secondo le parole), sia sul piano reale (contenuto), sia sul piano ideale (secondo lo spirito)". (Bibbia tradotta Bibbia tradita (1999) Pinchas Lapide, EDB; Traduzione dal tedesco di Romeo Fabbri; pag. 85.)
Gli stessi Testimoni di Geova sono consapevoli del fatto che la TNM non sia una traduzione infallibile o la migliore in assoluto. Come ogni altra versione biblica, è perfettibile. Nella rivista ufficiale "La Torre di Guardia" del 1 febbraio 1980, pag. 15, si legge al riguardo: "Si può ben dire che nessuna traduzione è la migliore in assoluto. Mentre alcune traduzioni più libere possono peccare di imprecisione, quelle più letterali a volte non riescono a comunicare immediatamente il pensiero così bene come altre".
Il fatto stesso che sono state fatte delle revisioni della TNM, rappresenta una prova di questa consapevolezza; in italiano, per esempio, è stata pubblicata la prima edizione nel 1967 e ne è stata fatta una revisione nel 1987.
In questa sede è utile anche fugare un luogo comune, ossia che la TNM sia necessaria ai Testimoni come base per elaborare e supportare la propria teologia. Quanto sia confutabile e infondata tale obiezione, lo si evince storicamente dal fatto che i fondamenti teologici dei Testimoni sono stati posti prima del 1950, anno in cui è stata pubblicata la prima traduzione ufficiale in lingua inglese del Nuovo Testamento.
Pertanto fino ad allora, e ancora oggi nelle lingue in cui non è disponibile la TNM, erano usate altre traduzioni.
Infatti, nell'Annuario dei testimoni di Geova del 1996, pag. 14 è scritto: "Il nostro principale libro di testo per impartire l’istruzione divina è la Bibbia. I testimoni di Geova hanno compiuto un grande lavoro per diffonderla. In certe lingue questo spesso ha richiesto di usare le traduzioni disponibili. Tuttavia, nel 1950, iniziò la diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo".
Nel libro "Tutta la Scrittura è ispirata", a pag. 324, si legge: "I testimoni di Geova riconoscono di dovere molto alle numerose versioni della Bibbia che hanno usato per studiare la verità della Parola di Dio".
E' anche doveroso precisare, a differenza di quanto asserito da alcuni critici, che i Testimoni di Geova non hanno preclusione alcuna ad utilizzare altre traduzioni bibliche, anche nelle lingue in cui è attualmente disponibile la TNM, sia durante lo studio personale sia nei loro luoghi di culto.
Nell'Annuario dei Testimoni di Geova del 1997, pag. 4, si legge: "Essi usano molte traduzioni bibliche. Ma per poter aiutare le persone ad acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio, danno particolare risalto alla distribuzione della Traduzione del Nuovo Mondo". Anzi, il Corpo Direttivo incoraggia ad "usarne diverse per paragonarle e per aiutare il lettore ad afferrare il significato delle Scritture" e riconosce circa l'esistenza delle varie versioni: "in origine la Bibbia fu scritta in ebraico, aramaico e greco. Siamo quindi grati ai traduttori per ciò che hanno fatto affinché fosse disponibile nella nostra lingua" (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pag. 402).
In sostanza, gli stessi Testimoni riconoscono la necessità di consultare diverse traduzioni, fatto che permette di constatare se il testo biblico "originale" possa essere compreso in una sola maniera o se ci siano differenti possibilità per esprimere il pensiero dell'autore.
Ricordando questi concetti, si augura a quanti si avvicineranno alla presente opera, una buona, attenta e riflessiva lettura, con la speranza che essa possa fare chiarezza sull'infondatezza delle obiezioni mosse contro la Traduzione del Nuovo Mondo.
Felice Buon Spirito
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